Vieni a vedere la mia natura!

Oscar Andrea Braendli, chiamato Oscarino, nasce a Milano il 15 gennaio 1950, in una famiglia svizzera amante della natura e delle arti figurative e non. A casa si usano tre lingue per comunicare, l’italiano, il tedesco, il disegno.

Dopo la maturità alla Scuola Tedesca di Milano si trasferisce a Zurigo dove studia per diversi semestri germanistica e biologia, materie che lo interesseranno sempre.

Vivrà poi fra Milano e il Canton Ticino dove morirà a Bombinasco il 9 agosto 2009.

Ha dipinto tutta la vita per il gusto e la consolazione di farlo, senza curarsi di far conoscere la propria opera. Ci ha lasciato circa 2500 acquarelli di piccole e piccolissime dimensioni in cui crea quello che è stato definito un micromondo poetico.

Per il Museo del Milano Green Forum sono state scelte 16 opere dedicate a tre temi a lui molto cari.

Per maggiori informazioni si rimanda al sito oabraendli.com

Artista:

Oscar Andrea Braendli

Bel mondo vegetale

Come quasi sempre accade, l’amore di Oscarino per il mondo vegetale nasce dall’ammirazione per la bellezza, per l’armonia nella infinita varietà di forme e colori, per la dolcezza dei paesaggi. Con il tempo gli alberi diventeranno per lui veri e propri compagni, come lui silenziosi.

Attento ai dettagli di ogni fogliolina in alcune opere, in altre rende una visione d’insieme, in altre ancora un albero, un paesaggio sembrano proporre un modo di vivere diverso, con singolari commistioni fra forme vegetali e costruzioni umane.

Fratelli animaletti

Animaletti perché, fra tutti, gli animali prediletti erano quelli più piccoli e indifesi, i minimi, topolini e uccellini e anche insettini con i quali vi è una specie di identificazione, per i quali vengono creati ambienti di meravigliosa fantasia dove vivere in serenità.

Gli animali sono sempre colti e resi nei loro tratti essenziali, il pennello, la matita guidati dall’occhio attento e amichevole del naturalista.

Costante in Oscarino il vivo interesse per l’origine della vita, “ il sorgere dell’essere dal nulla” che gli fa amare e rispettare anche il punto, anzi “il puntino, minuscolissimo eppure vivo”.

La città

Le città sono amate, viste come un insieme, dall’alto, da lontano, di notte, di giorno.

Le singole case assomigliano alle città,viste dall’alto, di fronte, sempre da lontano, le finestre illuminate. Chi guarda è sempre fuori. Le case, le città non sono minacciose ma neanche protettive.

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